Sono sincera: a me, di chi ha ucciso
Melania Rea, Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, e chi più ne ha più ne
metta, non me ne frega niente.
Non che non mi dispiaccia che delle
persone vengano private, da parte di qualcuno, del diritto a vivere;
semplicemente sono stufa di questi processi mediatici e di questi
fatti di cronaca ( manco fossero gli unici casi di omicidio in Italia
) che occupano per mesi pagine e pagine di giornali; dove tutti si
sentono in diritto di esprimere un'opinione sulla base di quanto
scritto o detto dai giornalisti; dove tutti si sentono dei grandi
detective.
Per le indagini esistono già gli
inquirenti, che sanno fare il proprio lavoro e non hanno certo
bisogno di talk show, giornalisti o deduzioni di comuni cittadini non
coinvolti direttamente nei fatti, per incastrare i colpevoli.
Quello dei gialli e degli omicidi, è
divenuto ormai un business di tutto rispetto e di discutibile gusto
entro cui sguazzano pesci di tutte le razze; per lo più pescecani
pronti a sbranare e maciullare la dignità delle vittime.
La cosa svilente è che spesso questi
predatori non sono solamente fotografi e giornalisti con tutte le
corti di giullari e saltimbanchi che popolano i salotti televisivi
arrogandosi il diritto di parola in nome di non si sa bene quale
meriti intellettuali e/ o artistici; ma sono familiari e parenti
stessi delle vittime che non perdono occasione per costruire sulla
tragedia il proprio trampolino di lancio verso il successo.
Potremmo intavolare una lunga
discussione sulla decadenza dei costumi; su quanto sia diseducativa
questa televisione che trasmette come unico valore quello
dell'apparire senza meriti particolari, né abilità effettive...ma
obiettivamente non è di questo che voglio parlare, quantomeno non in
senso stretto.
Più che altro sono stufa che la mente
dei cittadini venga costantemente impegnata in questi fatti di poco
conto per quanto riguarda gli interessi comuni. Dispiace che una
persona venga assassinata, ci mancherebbe altro, ma in fondo a noi
che cazzo ce ne frega?! E' morta. Basta, non c'è più.
Smettiamola con questo buonismo, con
questa pseudo solidarietà nei confronti dei parenti delle vittime.
Ogni giorno muoiono un sacco di persone, molte vittime di omicidi di
cui magari i media nazionali nemmeno parlano, e allora? Sono morti,
punto. E chi di dovere si occuperà di trovare l'assassino e
processarlo. Non c'è bisogno del nostro aiuto, delle nostre
intuizioni, del nostro talento di fan incalliti di CSI, e nemmeno
della nostra compassione. I morti non hanno bisogno di compassione; i
morti non soffrono.
Solidarietà ai familiari delle
vittime, mi sta bene. Una lettera, poche parole. Non c'è bisogno di
invitarli a tutte le trasmissioni televisive ogni giorno; questa non
è compassione, non è solidarietà: è uno schifo!
Come si fa ad avere voglia di stare in
uno studio televisivo, mentre si ha un familiare sul tavolo di un
obitorio? E' per chiedere giustizia, dicono. Ma quale giustizia?! E a
chi poi? Ai telespettatori?
La giustizia si chiede in tribunale,
non in televisione.
Basta con questi vergognosi processi
mediatici, basta! Mi sono rotta le palle di leggere ogni volta pagine
e pagine di giornali e sentire ore ed ore di dirette televisive
dedicate a questi casi di omicidio, dove tutti i presunti esperti ed
intellettualoni fanno a gara per dare una propria versione ed
interpretazione dei fatti. Sono individui insulsi che dovrebbero
dedicare il proprio tempo e le proprie facoltà mentali in questioni
di maggior rilevanza, anziché passare ore a speculare sui morti, coi
deretani incollati alle poltrone degli studi televisivi e pagati a
peso d'oro.
E questi talk show non fanno che
mettere in risalto fatti letti su quotidiani o notizie passate ai
telegiornali...quindi processi basati su reinterpretazioni dei
giornalisti e non sui eventi reali.
Il cavallo di battaglia di queste
trasmissioni sono i resoconti da obitorio; i dettagli più macabri
dell'omicidio: quante coltellate; presenza o meno di segni di
violenza sul cadavere; stato di decomposizione.... Al solo scopo di
fare leva sulla necrofilia della gente.
Siamo un paese di necrofili. Ci
piacciono i morti, ci interessano i morti. E vogliamo sapere in
quante parti è stato smembrato un cadavere; come si è decomposto;
in che posizione l'hanno trovato...i cadaveri fanno schifo; i
cadaveri puzzano! La gente è attratta dal fetore della morte. Non
solo necrofila, ma anche necrofaga, assetata di sangue e
putrefazione.
Probabilmente se li vedessero per
davvero quei cadaveri, passerebbe loro la voglia. I morti sono
brutti. Non importa quanto fossero belli in vita: da morti facciamo
tutti schifo.
Le persone dovrebbero interessarsi al
bello, all'arte; invece si interessano solo di sesso e di morti. E di
soldi, anche. In televisione mostrano solo quello. Sesso, morte e
soldi.
Ma a chi continua a pararsi dietro la
pallida motivazione della giustizia; del fatto che la
spettacolarizzazione televisiva della morte ha lo scopo di dare
visibilità a casi che richiedono giustizia, io dico questo: chiedete
giustizia per dei morti che nemmeno conoscete, e di cui non avreste
saputo nemmeno che erano in vita se non fosse stato per i media, in
quel caso urlate e reclamate giustizia perchè gli assassini devono
pagare, e non vi curate minimamente del fatto che mantenete ogni
giorno dei criminali che se la spassano alle vostre spalle e girano
impuniti con tanto di scorta e auto di lusso.
Questi non sono assassini? Non ci vuole
giustizia in questo caso?
Oh, ma che cazzo ve ne frega di gente
morta che manco conoscete; preoccupatevi dei reati che vengono mossi
contro voi stessi, piuttosto!
Questi criminali sono peggio del pazzo
omicida che smembra un cadavere; molto peggio.
Sono peggio perchè agiscono
scientemente; perchè ci vogliono ridurre ad un paese di morti che si
interessano di morti; perchè uccidono le menti; anestetizzano le
coscienze. E una coscienza anestetizzata e l'anticamera della morte.
SVEGLIATEVI!