mercoledì 18 maggio 2011

Necrofilia

Sono sincera: a me, di chi ha ucciso Melania Rea, Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, e chi più ne ha più ne metta, non me ne frega niente.
Non che non mi dispiaccia che delle persone vengano private, da parte di qualcuno, del diritto a vivere; semplicemente sono stufa di questi processi mediatici e di questi fatti di cronaca ( manco fossero gli unici casi di omicidio in Italia ) che occupano per mesi pagine e pagine di giornali; dove tutti si sentono in diritto di esprimere un'opinione sulla base di quanto scritto o detto dai giornalisti; dove tutti si sentono dei grandi detective.
Per le indagini esistono già gli inquirenti, che sanno fare il proprio lavoro e non hanno certo bisogno di talk show, giornalisti o deduzioni di comuni cittadini non coinvolti direttamente nei fatti, per incastrare i colpevoli.
Quello dei gialli e degli omicidi, è divenuto ormai un business di tutto rispetto e di discutibile gusto entro cui sguazzano pesci di tutte le razze; per lo più pescecani pronti a sbranare e maciullare la dignità delle vittime.
La cosa svilente è che spesso questi predatori non sono solamente fotografi e giornalisti con tutte le corti di giullari e saltimbanchi che popolano i salotti televisivi arrogandosi il diritto di parola in nome di non si sa bene quale meriti intellettuali e/ o artistici; ma sono familiari e parenti stessi delle vittime che non perdono occasione per costruire sulla tragedia il proprio trampolino di lancio verso il successo.
Potremmo intavolare una lunga discussione sulla decadenza dei costumi; su quanto sia diseducativa questa televisione che trasmette come unico valore quello dell'apparire senza meriti particolari, né abilità effettive...ma obiettivamente non è di questo che voglio parlare, quantomeno non in senso stretto.
Più che altro sono stufa che la mente dei cittadini venga costantemente impegnata in questi fatti di poco conto per quanto riguarda gli interessi comuni. Dispiace che una persona venga assassinata, ci mancherebbe altro, ma in fondo a noi che cazzo ce ne frega?! E' morta. Basta, non c'è più.
Smettiamola con questo buonismo, con questa pseudo solidarietà nei confronti dei parenti delle vittime. Ogni giorno muoiono un sacco di persone, molte vittime di omicidi di cui magari i media nazionali nemmeno parlano, e allora? Sono morti, punto. E chi di dovere si occuperà di trovare l'assassino e processarlo. Non c'è bisogno del nostro aiuto, delle nostre intuizioni, del nostro talento di fan incalliti di CSI, e nemmeno della nostra compassione. I morti non hanno bisogno di compassione; i morti non soffrono.
Solidarietà ai familiari delle vittime, mi sta bene. Una lettera, poche parole. Non c'è bisogno di invitarli a tutte le trasmissioni televisive ogni giorno; questa non è compassione, non è solidarietà: è uno schifo!
Come si fa ad avere voglia di stare in uno studio televisivo, mentre si ha un familiare sul tavolo di un obitorio? E' per chiedere giustizia, dicono. Ma quale giustizia?! E a chi poi? Ai telespettatori?
La giustizia si chiede in tribunale, non in televisione.
Basta con questi vergognosi processi mediatici, basta! Mi sono rotta le palle di leggere ogni volta pagine e pagine di giornali e sentire ore ed ore di dirette televisive dedicate a questi casi di omicidio, dove tutti i presunti esperti ed intellettualoni fanno a gara per dare una propria versione ed interpretazione dei fatti. Sono individui insulsi che dovrebbero dedicare il proprio tempo e le proprie facoltà mentali in questioni di maggior rilevanza, anziché passare ore a speculare sui morti, coi deretani incollati alle poltrone degli studi televisivi e pagati a peso d'oro.
E questi talk show non fanno che mettere in risalto fatti letti su quotidiani o notizie passate ai telegiornali...quindi processi basati su reinterpretazioni dei giornalisti e non sui eventi reali.
Il cavallo di battaglia di queste trasmissioni sono i resoconti da obitorio; i dettagli più macabri dell'omicidio: quante coltellate; presenza o meno di segni di violenza sul cadavere; stato di decomposizione.... Al solo scopo di fare leva sulla necrofilia della gente.
Siamo un paese di necrofili. Ci piacciono i morti, ci interessano i morti. E vogliamo sapere in quante parti è stato smembrato un cadavere; come si è decomposto; in che posizione l'hanno trovato...i cadaveri fanno schifo; i cadaveri puzzano! La gente è attratta dal fetore della morte. Non solo necrofila, ma anche necrofaga, assetata di sangue e putrefazione.
Probabilmente se li vedessero per davvero quei cadaveri, passerebbe loro la voglia. I morti sono brutti. Non importa quanto fossero belli in vita: da morti facciamo tutti schifo.
Le persone dovrebbero interessarsi al bello, all'arte; invece si interessano solo di sesso e di morti. E di soldi, anche. In televisione mostrano solo quello. Sesso, morte e soldi.
Ma a chi continua a pararsi dietro la pallida motivazione della giustizia; del fatto che la spettacolarizzazione televisiva della morte ha lo scopo di dare visibilità a casi che richiedono giustizia, io dico questo: chiedete giustizia per dei morti che nemmeno conoscete, e di cui non avreste saputo nemmeno che erano in vita se non fosse stato per i media, in quel caso urlate e reclamate giustizia perchè gli assassini devono pagare, e non vi curate minimamente del fatto che mantenete ogni giorno dei criminali che se la spassano alle vostre spalle e girano impuniti con tanto di scorta e auto di lusso.
Questi non sono assassini? Non ci vuole giustizia in questo caso?
Oh, ma che cazzo ve ne frega di gente morta che manco conoscete; preoccupatevi dei reati che vengono mossi contro voi stessi, piuttosto!
Questi criminali sono peggio del pazzo omicida che smembra un cadavere; molto peggio.
Sono peggio perchè agiscono scientemente; perchè ci vogliono ridurre ad un paese di morti che si interessano di morti; perchè uccidono le menti; anestetizzano le coscienze. E una coscienza anestetizzata e l'anticamera della morte.
SVEGLIATEVI!

giovedì 5 maggio 2011

Caccia al leone

La caccia al leone si è conclusa tre giorni fa, dicono.
L'evento tanto atteso negli ultimi dieci anni, la ragione che avrebbe mosso gli eserciti occidentali a perpetrare azioni militari in Afghanistan, l'obiettivo numero uno dei servizi segreti statunitensi: la cattura di Bin Laden è avvenuta, a detta di Obama, lunedì. In meno di un giorno tutto si è compiuto; dal blitz che lo avrebbe ucciso, all'identificazione per mezzo della prova del Dna, agli sbrigativi funerali a bordo di una portaerei americana, alla sepoltura in mare.
In meno di un giorno il numero uno di Al Qaeda è sparito dalla faccia della Terra.
Parola di Barack Obama. A dieci anni dall'11 settembre e a uno dalle presidenziali...quando si parla di coincidenze.
Ma nessuno ha visto niente. Le foto del cadavere sono state negate alla stampa e ai media “ perchè troppo crude” spiega il Presidente degli Stati Uniti, dove le esecuzioni capitali vengono svolte dinnanzi agli spettatori con tanto di posti a sedere.
Buona parte degli altri terroristi catturati sono detenuti a Guantanamo; Bin Laden no, ammazzato al volo con un proiettile in testa e buttato in mare dove nessuno potrà mai più recuperarlo, né verificare alcunché. E' strano, voi che dite?
Per dieci anni l'hanno cercato in Afghanistan, tra le montagne. Un dializzato che aveva bisogno di costanti cure mediche. Sapendo che il Pakistan da sempre parteggia per lui.
E ancora: ci hanno messo DIECI anni a trovarlo...scusate, ma che servizi segreti di merda hanno gli Stati Uniti?!
Bin Laden è morto. Questo, per logica, dovrebbe essere certo. Morto o uscito di scena col suo consenso in maniera definitiva. E per molti questo è ciò che conta: l'aver cancellato per sempre il mostro. Basti pensare alle scene trasmesse in tv nella giornata di lunedì, che ritraevano piazze statunitensi gremite di persone festanti e in preda ad una sorta di delirio collettivo. Come se l'eliminazione fisica di Bin Laden ponesse fine a tutti gli effetti al terrorismo di matrice islamica, o come se essa fosse una tappa indispensabile per estirpare il Male dal mondo.
Senza riflettere nemmeno un istante sul fatto che Bin Laden non era che un esponente di un'ideologia che continua a vivere; il suo posto è stato preso da altri. Il terrorismo non ha cessato di esistere il 2 maggio scorso.
E non saranno certo le guerre o gli interventi armati ad annientarlo.
Ma a nessuno di quegli americani euforici ed ubriachi è passato per la mente il sospetto che ci fossero troppe incongruenze nelle dichiarazioni del loro Presidente, né che Bin Laden ormai non era divenuto altro che un personaggio mitologico da tirar fuori come spauracchio al momento del bisogno.
A tanto può portare la suggestione. A chiudere gli occhi ed annebbiare le menti.
Dieci anni di sbattimento per acciuffare questo Satana islamico, e nemmeno ne vogliono mostrare le immagini...mentre quelle delle altre vittime del blitz stanno iniziando a circolare.
Due secoli or sono, nella terra di Obama, i pionieri avevano il loro bel daffare nell'invadere i territori dei nativi. I boscaioli addetti all'importantissimo rifornimento di legname, ottenevano una paga doppia se erano costretti a lavorare in aree “infestate” dagli indigeni. Ma dovevano dimostrarlo con gli scalpi: prova dell'inequivocabile presenza ed uccisione del nemico.
Ma il Presidente è il Presidente. Lui non ha bisogno di dimostrare: nei suoi riguardi vale solo l'atto di fede.
No, ma scusate, io dico: che strani questi americani! Dieci anni di estenuante caccia al leone...e nemmeno si sono voluti togliere la soddisfazione di esibirne la pelliccia?