In questi giorni, tra le varie cose, ho
seguito le notizie provenienti dalla Libia e i resoconti delle reali
o presunte azioni militari compiute dalla coalizione che, da un paio
di giorni, parrebbe essere sotto il comando della NATO.
Stamattina ho sentito una dichiarazione
di Napolitano, il quale sosteneva che il nostro impegno in Libia non
è quello di esportare la democrazia, ma di proteggere i civili.
Davvero? Beh, ma se stiamo proteggendo
i civili, allora mi sento più tranquilla.
Il regime Gheddafi imprigiona, tortura
e massacra civili da 40 anni. E a noi dei civili libici non ce n'è
mai fregato un cazzo.
Però, oggi, abbiamo bisogno di un
casus belli, di una giustificazione per spiegare la nostra inutile
presenza in una guerra in cui non ci stiamo schierando apertamente
perchè non ci conviene farlo...così ci spacciamo per le dame di San
Vincenzo.
Ma tutto ciò non mi stupisce affatto.
Niente di nuovo sotto il sole: le guerre si sono sempre giustificate
con pretesti assurdi, da che mondo è mondo. Quindi, in sostanza,
chissene fotte di queste risibili dichiarazioni.
A me fanno incazzare i potenti che ci
raccontano balle, e mi fanno incazzare i politici che agiscono per i
propri interessi spacciandoli per bene comune.
Ma mi incazzo ancora di più pensando a
noi cittadini, brava gente, che ci scandalizziamo quando scoppiano le
guerre ( quelle che ci coinvolgono, principalmente ); che proviamo
compassione per i poveri civili che subiscono i conflitti in casa
propria; che ci definiamo pacifisti e sfiliamo nelle strade,
manifestiamo nelle piazze, gridiamo no alla guerra; noi cittadini
perbene, noi timorati di Dio, noi intrisi di etica e morale, noi
schierati dalla parte dei “buoni”, noi guerrafondai del cazzo!
Per inciso: le guerre non piacciono a
nessuno. Solo ai pazzi omicidi, forse, o ai coglioni e ai potenti che
hanno degli interessi considerevoli in ballo.
Nemmeno a noi piacciono, ovviamente.
Eppure non facciamo niente per impedirle.
Voi potreste tranquillamente ribadire
che se i governi decidono di fare le guerre, noi non possiamo fare
nulla se non protestare, o magari raccogliere firme; all'estremo non
pagare le tasse per esprimere in maniera concreta il nostro dissenso.
Sì, va benissimo. Piuttosto che fare
le solite manifestazioni e petizioni che non servono a un cazzo,
sarebbe più opportuno non pagare le tasse ed evitare di foraggiare
queste assurdità.
In linea di principio ci può anche
stare. Ma il punto è un altro.
Il punto è che è facile incolpare
sempre gli altri quando le cose non vanno, quando tutto va in malora.
Ognuno ha la propria parte di responsabilità, sia chiaro. I potenti
che vivono sulle nostre spalle sono degli stronzi; non è gente
perbene quella...ma noi non siamo meno disgraziati di loro.
Sono convinta che la maggior parte di
noi, al loro posto, sarebbe stronza uguale se non peggio.
Quindi smettiamola di scandalizzarci e
fare i moralisti, ma soprattutto di giudicare chi sta al potere
dicendogli come si dovrebbe comportare, ben sapendo che tanto non lo
farà mai...sembra un po' un modo di giustificarsi, il nostro, no?
Come dire:” Combatto per una causa che so già persa in partenza,
perchè i ricchi sono stronzi e non ascolteranno mai le nostre
parole.” Quindi combattiamo contro i mulini a vento con tante belle
parole; con le manifestazioni in piazza; con raccolte di firme che
rimarranno a marcire dentro qualche vecchio cassetto tarlato. Ma, in
sostanza, stiamo solo sprecando il nostro tempo e le nostre energie.
Stiamo simulando la protesta; stiamo fingendo di opporci ad un
sistema che, in realtà, ci sta bene così.
Sì, ci sta bene così, su, smettiamola
di sparare cazzate.
Ci sta bene così perchè, in sostanza,
non facciamo nulla e, tutto quello che facciamo, e ci sembra di fare
per migliorare le cose, è politicamente corretto, non è
rivoluzionario, non è controculturale.
Non è che le controculture abbiano
migliorato il genere umano, sia ben inteso, per quello non ci sono
speranze temo.
Ma se veramente ci si vuole dichiarare
pacifisti e anti- nuclearisti, per fare degli esempi, non è
possibile essere politicamente corretti. Il nostro dissenso non vale
un cazzo se non è supportato da azioni concrete. Chissene fotte
delle manifestazioni; chissene fotte della raccolta differenziata se
poi si usa l'auto per fare 10 metri; chissene fotte di supportare
l'ENPA se poi si mangia la carne proveniente dagli allevamenti ( i
vegani saranno anche pazzi per certi versi, ma sono coerenti...i
vegani veri, intendo ); chissene fotte di scendere in piazza con le
bandiere della pace se non facciamo nulla per boicottare le fonti di
energia che ci serve importare da altri paesi.
Sì, perchè noi stiamo qui a deplorare
la guerra al pc, con la luce accesa, i termosifoni funzionanti, coi
serbatoi delle auto pieni. Usiamo e sprechiamo, spesso, quelle fonti
di energia.
Quindi abbiamo poco da fare i pacifisti
perchè puntiamo il dito contro i governi, ma sfruttiamo fonti di
energia che ci vengono fornite per mezzo di accordi con paesi come la
Libia.
Viviamo in un paese in tutto e per
tutto dipendente da altre nazioni, ma nessuno di noi ( o forse
pochissimi ), mette in discussione il proprio stile di vita.
E' vero: non sarebbe possibile vivere
senza le fonti di energia o i comfort cui siamo avvezzi. E'
utopistico probabilmente...ma è anche quello a cui si andrà
incontro quando i paesi da cui dipendiamo ci taglieranno gas, metano,
petrolio, ecc.
A quel punto, forse, si sveglieranno ad
istituire fonti di energia alternative, dopo che per anni le hanno
definite inefficaci ( per il loro portafogli senz'altro ).
Ma la dobbiamo piantare di accusare i
potenti; di fare le vittime, gli oppressi...noi siamo in tanti, loro
pochi. Hanno i soldi, hanno le armi, hanno le prigioni...ma questo
non ci giustifica comunque.
Se davvero non ci sta bene una cosa,
opponiamoci, boicottiamola. Ma è sicuramente più facile lamentarsi
e accusare, quando noi, ciascuno di noi, nel nostro piccolo favoriamo
queste guerre, queste ingiustizie. Le favoriamo con le nostre vite.
Guardiamoci allo specchio domattina e
guardiamoci per quel che siamo: i veri fautori delle guerre.
I veri carnefici. E, nel momento in cui
sappiamo, niente ci può più giustificare.