giovedì 31 marzo 2011

Guerrafondai

In questi giorni, tra le varie cose, ho seguito le notizie provenienti dalla Libia e i resoconti delle reali o presunte azioni militari compiute dalla coalizione che, da un paio di giorni, parrebbe essere sotto il comando della NATO.
Stamattina ho sentito una dichiarazione di Napolitano, il quale sosteneva che il nostro impegno in Libia non è quello di esportare la democrazia, ma di proteggere i civili.
Davvero? Beh, ma se stiamo proteggendo i civili, allora mi sento più tranquilla.
Il regime Gheddafi imprigiona, tortura e massacra civili da 40 anni. E a noi dei civili libici non ce n'è mai fregato un cazzo.
Però, oggi, abbiamo bisogno di un casus belli, di una giustificazione per spiegare la nostra inutile presenza in una guerra in cui non ci stiamo schierando apertamente perchè non ci conviene farlo...così ci spacciamo per le dame di San Vincenzo.
Ma tutto ciò non mi stupisce affatto. Niente di nuovo sotto il sole: le guerre si sono sempre giustificate con pretesti assurdi, da che mondo è mondo. Quindi, in sostanza, chissene fotte di queste risibili dichiarazioni.
A me fanno incazzare i potenti che ci raccontano balle, e mi fanno incazzare i politici che agiscono per i propri interessi spacciandoli per bene comune.
Ma mi incazzo ancora di più pensando a noi cittadini, brava gente, che ci scandalizziamo quando scoppiano le guerre ( quelle che ci coinvolgono, principalmente ); che proviamo compassione per i poveri civili che subiscono i conflitti in casa propria; che ci definiamo pacifisti e sfiliamo nelle strade, manifestiamo nelle piazze, gridiamo no alla guerra; noi cittadini perbene, noi timorati di Dio, noi intrisi di etica e morale, noi schierati dalla parte dei “buoni”, noi guerrafondai del cazzo!
Per inciso: le guerre non piacciono a nessuno. Solo ai pazzi omicidi, forse, o ai coglioni e ai potenti che hanno degli interessi considerevoli in ballo.
Nemmeno a noi piacciono, ovviamente. Eppure non facciamo niente per impedirle.
Voi potreste tranquillamente ribadire che se i governi decidono di fare le guerre, noi non possiamo fare nulla se non protestare, o magari raccogliere firme; all'estremo non pagare le tasse per esprimere in maniera concreta il nostro dissenso.
Sì, va benissimo. Piuttosto che fare le solite manifestazioni e petizioni che non servono a un cazzo, sarebbe più opportuno non pagare le tasse ed evitare di foraggiare queste assurdità.
In linea di principio ci può anche stare. Ma il punto è un altro.
Il punto è che è facile incolpare sempre gli altri quando le cose non vanno, quando tutto va in malora. Ognuno ha la propria parte di responsabilità, sia chiaro. I potenti che vivono sulle nostre spalle sono degli stronzi; non è gente perbene quella...ma noi non siamo meno disgraziati di loro.
Sono convinta che la maggior parte di noi, al loro posto, sarebbe stronza uguale se non peggio.
Quindi smettiamola di scandalizzarci e fare i moralisti, ma soprattutto di giudicare chi sta al potere dicendogli come si dovrebbe comportare, ben sapendo che tanto non lo farà mai...sembra un po' un modo di giustificarsi, il nostro, no? Come dire:” Combatto per una causa che so già persa in partenza, perchè i ricchi sono stronzi e non ascolteranno mai le nostre parole.” Quindi combattiamo contro i mulini a vento con tante belle parole; con le manifestazioni in piazza; con raccolte di firme che rimarranno a marcire dentro qualche vecchio cassetto tarlato. Ma, in sostanza, stiamo solo sprecando il nostro tempo e le nostre energie. Stiamo simulando la protesta; stiamo fingendo di opporci ad un sistema che, in realtà, ci sta bene così.
Sì, ci sta bene così, su, smettiamola di sparare cazzate.
Ci sta bene così perchè, in sostanza, non facciamo nulla e, tutto quello che facciamo, e ci sembra di fare per migliorare le cose, è politicamente corretto, non è rivoluzionario, non è controculturale.
Non è che le controculture abbiano migliorato il genere umano, sia ben inteso, per quello non ci sono speranze temo.
Ma se veramente ci si vuole dichiarare pacifisti e anti- nuclearisti, per fare degli esempi, non è possibile essere politicamente corretti. Il nostro dissenso non vale un cazzo se non è supportato da azioni concrete. Chissene fotte delle manifestazioni; chissene fotte della raccolta differenziata se poi si usa l'auto per fare 10 metri; chissene fotte di supportare l'ENPA se poi si mangia la carne proveniente dagli allevamenti ( i vegani saranno anche pazzi per certi versi, ma sono coerenti...i vegani veri, intendo ); chissene fotte di scendere in piazza con le bandiere della pace se non facciamo nulla per boicottare le fonti di energia che ci serve importare da altri paesi.
Sì, perchè noi stiamo qui a deplorare la guerra al pc, con la luce accesa, i termosifoni funzionanti, coi serbatoi delle auto pieni. Usiamo e sprechiamo, spesso, quelle fonti di energia.
Quindi abbiamo poco da fare i pacifisti perchè puntiamo il dito contro i governi, ma sfruttiamo fonti di energia che ci vengono fornite per mezzo di accordi con paesi come la Libia.
Viviamo in un paese in tutto e per tutto dipendente da altre nazioni, ma nessuno di noi ( o forse pochissimi ), mette in discussione il proprio stile di vita.
E' vero: non sarebbe possibile vivere senza le fonti di energia o i comfort cui siamo avvezzi. E' utopistico probabilmente...ma è anche quello a cui si andrà incontro quando i paesi da cui dipendiamo ci taglieranno gas, metano, petrolio, ecc.
A quel punto, forse, si sveglieranno ad istituire fonti di energia alternative, dopo che per anni le hanno definite inefficaci ( per il loro portafogli senz'altro ).
Ma la dobbiamo piantare di accusare i potenti; di fare le vittime, gli oppressi...noi siamo in tanti, loro pochi. Hanno i soldi, hanno le armi, hanno le prigioni...ma questo non ci giustifica comunque.
Se davvero non ci sta bene una cosa, opponiamoci, boicottiamola. Ma è sicuramente più facile lamentarsi e accusare, quando noi, ciascuno di noi, nel nostro piccolo favoriamo queste guerre, queste ingiustizie. Le favoriamo con le nostre vite.
Guardiamoci allo specchio domattina e guardiamoci per quel che siamo: i veri fautori delle guerre.
I veri carnefici. E, nel momento in cui sappiamo, niente ci può più giustificare.

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