“Di fatto, non è
dovere di un individuo dedicarsi all'estirpazione del male, anche del
più grande; giustamente, egli potrebbe avere altre faccende che lo
occupano; ma è suo dovere, almeno, tenersene fuori e, se non vi pensa
oltre, non dargli il suo supporto praticamente.”
“Tutti
gli uomini riconoscono il diritto alla rivoluzione, quindi il diritto
di rifiutare l'obbedienza, e d'opporre resistenza al governo, quando la
sua tirannia o la sua inefficienza siano grandi ed intollerabili.”
“Coloro
che, pur disapprovando il carattere ed i provvedimenti di un governo,
gli concedono la propria fedeltà ed il proprio appoggio, ne sono senza
alcun dubbio i più coscienziosi sostenitori, e costituiscono molto di
frequente i più seri ostacoli alla riforma.”
“Se
l'ingiustizia è parte del necessario attrito della macchina del
governo, lasciamo stare, lasciamo stare: forse esso si attenuerà, -
certamente la macchina si logorerà. Se l'ingiustizia ha una molla, o una
puleggia, o una corda, o una manovella esclusivamente per sé, allora
si può forse considerare se il rimedio non sia peggiore del male; ma se
è di una natura tale da richiedervi d'essere l'agente dell'ingiustizia
nei confronti di un altro, allora, io dico, che s'infranga la legge.
Lasciate che la vostra vita faccia da contro-attrito per fermare la
macchina. Ciò che devo fare è accertarmi, in ogni caso, che non mi sto
prestando al male che condanno.”
“Una
minoranza è senza potere quando si conforma alla maggioranza; non è
nemmeno una minoranza in tal caso; ma è irresistibile quando è
d'intralcio con tutto il suo peso. Se l'alternativa è tenere tutti gli
uomini giusti in prigione, oppure rinunciare alla guerra ed alla
schiavitù, lo Stato non avrà esitazioni riguardo a cosa scegliere. Se
mille uomini non pagassero quest'anno le tasse, ciò non sarebbe una
misura tanto violenta e sanguinaria quanto lo sarebbe pagarle, e
permettere allo Stato di commettere violenza e di versare del sangue
innocente. Questa è, di fatto, la definizione di una rivoluzione
pacifica, se una simile rivoluzione è possibile. Se l'esattore delle
tasse, od ogni altro pubblico ufficiale, mi chiede, come uno ha fatto,
"Ma cosa devo fare?" la mia risposta è, "Se vuoi davvero fare qualcosa,
rassegna le dimissioni". Quando il suddito si è rifiutato di obbedire, e
l'ufficiale ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico, allora
la rivoluzione è compiuta.”
H.D. THOREAU, “ Resistenza al governo civile”.
È questo governo malato, ipocrita, marcio. È questo governo che dice
di occuparsi dei nostri interessi, ma si fa solo i propri. Questo
governo che se ne fotte della propria Costituzione, della volontà dei
cittadini, delle leggi. Questo governo ladro che vive sulle spalle di
chi si fa il culo ogni giorno per pochi soldi, con una famiglia da
mantenere. Questo governo che ci trascina in una guerra del cazzo
spacciandola per l'ennesima missione umanitaria; “ Missione dell'ONU”,
quando l'ONU ancora non sapeva niente di quello che stava accadendo.
Questo governo che ci rende la vergogna d'Europa. Questo governo che
se ne fotte della salute della gente sostenendo il nucleare, quando
tutti ormai lo rifiutano.
Questo governo che non fa funzionare nulla. Questo governo che sarebbe
comunque scandaloso, anche se al suo posto ci andasse l'opposizione.
È questo il governo che vogliamo?
Winston Churchill ( o Aristotele, o chi per esso ) diceva che ogni popolo ha il governo che si merita.
Penso sia vero. Non perché un popolo sia tanto indegno da meritare un
governo osceno, bensì perché non fa nulla per contraddire ed ostacolare
un governo indegno.
Il malcontento non basta. Bisogna boicottare quello che non funziona.
L'opposizione violenta non porta a nulla, se non alla violenza. Ci vuole un contrasto pacifico ma deciso.
Quale interesse possiamo avere nell'assecondare un governo che
tradisce i nostri principi e persino i propri? Che interesse possiamo
ricavare dall'incoerenza di una classe politica che non si occupa di
noi se non a parole? Ma ci serve un governo del genere? Ci lamentiamo,
brontoliamo tra di noi, ci incazziamo...ma continuiamo a sostenerlo.
Diciamo di no ma lo sovvenzioniamo. Siamo sfiduciati e stanchi, ma
andiamo a votare gente che non ci rappresenta. Manifestiamo contro una
cosa, ma l'indomani continuiamo ad obbedire alle leggi assurde che ci
impongono.
Paghiamo le tasse per
vederle finire nelle tasche dei soliti pochi; per sovvenzionare le
guerre coloniali ( perché, di fatto, sono guerre coloniali...anche se
non esistono più le colonie ), quando invece dovrebbero pagare i
molteplici servizi di cui noi cittadini abbisogniamo. E, lo sappiamo
tutti che in Italia non funziona un cazzo o quasi. Come mai? Perché
mancano i soldi.
Poi non vogliamo parlare di politica, se no ci innervosiamo, ci roviniamo la giornata, ci viene l'ulcera.
Perché dovremmo incazzarci e basta quando possiamo boicottare lo
Stato? Quando possiamo dire:” No, grazie. Io non sono d'accordo. Io non
do i miei soldi a quattro stronzi che non fanno un cazzo, anziché
occuparsi del bene comune, come dovrebbero.”
La nuova invenzione è che i soldi per la cultura li vogliono ricavare
aumentando il prezzo della benzina. E io smetto di usare l'auto. Io
vado a piedi. Perché cazzo devi aumentare il prezzo di una cosa per
fare uscire i soldi per un'altra quando, con tutte le tasse che
paghiamo, dovremmo essere uno stato efficientissimo in cui ai cittadini
non è negato alcun servizio necessario e la cultura il fiore
all'occhiello di un paese che possiede un patrimonio culturale ed
artistico immane?
No. Devono
aumentare i prezzi di tutto per ricavare i soldi necessari per
qualcos'altro; sempre gravando sulle spalle del cittadino, mai toccando
i loro stipendi.
Ma che razza di governo è?! Ma io dovrei dare i miei soldi a questi ladri, a questi scrocconi?!
Ma andassero a fare in culo!
Io non voglio che i miei soldi vadano a finanziare le azioni militari.
Non voglio che i miei soldi paghino le loro puttane o la loro droga.
Io non pago più le tasse. Io me ne strafotto; come, del resto, loro se ne strafottono di me.
Questo dovremmo fare! Smettere di votare e di pagare le tasse.
La ragione per cui questo non sarebbe concretamente attuabile, sta nel
fatto che siamo a tutti gli effetti dipendenti dallo Stato.
Dovremmo trovarci nella condizione di essere autosufficienti, e così
poter scegliere se aderire o meno alle iniziative del governo.
Non pagare le tasse è una scelta che potrebbe, di fatto, ripercuotersi
su noi stessi...ma è più conveniente pagarle e vederle finire nelle
tasche dei ladri o a sovvenzionare cose che rifiutiamo; o non pagarle e
permettere che le cose cambino? Dare, quantomeno un input affinché
qualcosa si muova.
Dovremmo
essere nella condizione di poter dire di no, liberamente. Ma mi rendo
perfettamente conto che non lo siamo; siamo schiavi di questo stato e
finché ne saremo schiavi non potremo dire di no senza subire delle
conseguenze.
A questo punto resterebbe da chiedersi se vale di più essere ligi o liberi.
Io credo che dovremmo imparare a disobbedire un po' di più quando, in sostanza, ci conviene farlo.
Dovremmo imparare a tutelare maggiormente i nostri interessi, perché nessun altro lo farà per noi.
Se non siamo d'accordo, dovremmo agire come chi non è d'accordo.
Se non siamo d'accordo, dovremmo agire come chi non è d'accordo.
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