Io oggi non festeggio.
Non festeggio perchè sento di non aver
nulla da festeggiare.
Queste celebrazioni di facciata non le
sopporto e, meno ancora, sopporto sentir parlare di Patria gente che
la Patria non sa nemmeno cosa sia.
Individui che da decenni avvelenano la
nostra politica facendosi i fatti propri, oggi sfilano per le piazze
e ci fanno discorsoni intrisi di retorica e banalità.
Festeggiamo l'Unità d'Italia con al
Governo un partito secessionista.
Vogliamo ricordare l'eroismo dei
patrioti? Vogliamo commemorare i defunti? Va bene. Ma non parliamo di
Patria, né di Unità.
Cosa resta oggi del Risorgimento e del
sacrificio di molti?
Rispolverare vecchie glorie passate non
cancella un presente ignominioso. Non è sufficiente.
Io amo il Paese e non riesco a fermarmi
alla facciata di queste commemorazioni; non riesco a non riflettere
sull'attualità preoccupante in cui versiamo.
Non tollero chi mi risponde:” Se non
ti sta bene, vattene!” Di solito, chi lo dice è perchè ha, in una
qualche misura, il culo coperto.
Andarsene è da vigliacchi;
significherebbe consegnare il proprio Paese ai peggiori. Restare
senza fare nulla è da suicidi.
Si può solo resistere. E credo che sia
questo il vero patriottismo odierno.
Sentivo una passante intervistata in
televisione dichiarare: “ Oggi siamo orgogliosi di essere
italiani.” Perchè? Dico, perchè oggi dovremmo sentirci orgogliosi
di essere italiani? Perchè oggi, 17 marzo, la gente si sente ( o
dovrebbe sentirsi ) orgogliosa? Perchè 150 anni fa, persone di cui
non sappiamo nulla ( visto che fino a ieri non le se le filava quasi
nessuno ) si sono sacrificate per un ideale? Ma noi cosa c'entriamo
con loro? Ne siamo forse i degni eredi?
Noi siamo un'altra Italia; un'altra
storia che può, sì, ammirare i martiri; ma l'ammirazione fine a se
stessa non serve.
Un concerto in piazza o una parata
militare non sono ringraziamenti ai patrioti; sono pagliacciate ad
effetto, slanci emotivi, gesti nostalgici. Se davvero vogliamo
ringraziare quelle persone, diamoci da fare per ricostituire
un'Italia degna di tale nome.
Io oggi non festeggio, perchè non
trovo nulla da commemorare, se non il fallimento degli ideali
risorgimentali.
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